top of page
Titolo.png
la trama

Ancona, estate 1944.

La città, occupata dai tedeschi, è ridotta ad un cumulo di macerie, stremata da mesi di incessanti incursioni aeree con le quali gli Alleati tentano di piegare l’ostinata resistenza nemica. Chi ha potuto si è rifugiato in campagna, cercando di sopravvivere alla furia tragica di una guerra che non risparmia nessuno. Tra le tante famiglie sfollate c’è anche quella di Peppe, detto “Rechiafina” per la sua evidente sordità, postino in pensione, comunista, ricercato dai fascisti per le sue idee politiche, sparito misteriosamente dopo aver portato al sicuro i suoi cari da alcuni conoscenti in contrada Pappagallo, l’attuale via del Castellano. Ci sono sua moglie Matilde, energica e coraggiosa, prezioso sostegno per tutta la famiglia, la figlia Anita con i suoi due bambini piccoli, Dùciu e Mariulì, e infine Righétu, fratello di Peppe, vecchio vetturale pensionato, brontolone e scansafatiche. Per tutti, alle prese con i bollini del razionamento, il pericolo dei bombardamenti, la fame, il mercato nero, la speranza è una sola: una rapida vittoria delle truppe Alleate, che ponga fine a mesi di lutti e sofferenze inaudite. Molti anconetani, per affrettare la liberazione della loro città, collaborano con i partigiani della Resistenza, nonostante il pericolo di essere scoperti e consegnati ai tedeschi. Tra questi Peppe, che tradito da una soffiata è costretto nuovamente a fuggire, cambiando identità. Coperto da documenti falsi si presenta a Forte Scrima per  arruolarsi nell’ U.N.P.A., un corpo volontario di pronto intervento che ha il compito di spegnere gli incendi e di estrarre dalle macerie le persone rimaste intrappolate dopo le incursioni aeree. Compiti rischiosi, nei quali molti volontari persero la vita, ma che contribuirono non poco ad alleviare le sofferenze della popolazione civile in quei terribili mesi di guerra. A Forte Scrima Peppe ritrova alcuni vecchi amici e compagni di bevute: Cianca, detto così per la sua andatura claudicante, il balbuziente Scùfia, e infine Zizó, responsabile della squadra con il grado di caporale, che ha perduto la moglie e il figlio sotto le bombe. I quattro uomini, finiti a Forte Scrima per motivi diversi, si ritrovano gomito a gomito a contatto con la sofferenza e con la morte, maturando una consapevolezza che farà riflettere ognuno di loro sulla propria vita e sul proprio destino.

Senza nome.png
Senza nome.png
Senza nome.png
Senza nome.png
bottom of page