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Trama

     Nella Roma papalina del 1867 Monsignor Colombo da Priverno, alto prelato e membro del Tribunale della Sacra Consulta, vive una profonda crisi di coscienza: stanco delle violente repressioni con cui lo Stato Pontificio cerca di arginare i fermenti rivoluzionari che infiammano la Città, medita di dimettersi dalla carica di giudice per seguire la sua vocazione e tornare a fare soltanto il prete.

     Questa decisione preoccupa seriamente il suo perpetuo Serafino, che vede minacciato il rassicurante equilibrio nel quale era vissuto finora, e che teme di restare senza lavoro se il suo principale rinunciasse all'incarico e al relativo appannaggio.

     A far precipitare la situazione giunge l'inattesa rivelazione, per Monsignor Colombo, di essere padre, e che il figlio, frutto di una fugace relazione con una nobildonna romana durante la breve stagione della Repubblica Romana, è un giovane rivoluzionario ricercato dalla Polizia per l'attentato ad una caserma di zuavi.

      A seguito di una spiata il ragazzo viene arrestato insieme ad altri due compagni, e portato alle Carceri Nuove in attesa del processo.

    Monsignor Colombo si troverà di fronte ad una drammatica scelta: seguire la sua coscienza e dare le dimissioni, o rivestire ancora una volta la toga di giudice per tentare di salvare suo figlio?

   Monsignor Colombo, con l'ostentato distacco e l'ironia che lo contraddistinguono, il perpetuo Serafino, con il suo ingenuo e disarmante candore, e tutti gli altri personaggi dovranno destreggiarsi nell'intricata vicenda, e sapranno divertire e commuovere lo spettatore, sempre in delicato equilibrio tra comicità e dramma, fino all'inatteso epilogo finale.

     La trama serrata ed avvincente, ed il taglio cinematografico, pieno di ritmo e di continui cambi scena, fanno di questo lavoro teatrale uno spettacolo unico da non perdere. Dal celebre film di Luigi Magni, interpretato da un indimenticabile Nino Manfredi.

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